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Scuola Dottorale

Andrea Testi - XXXIII ciclo

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Nel 2017 ho conseguito una laurea magistrale in Architettura presso il DIDA con una tesi in urbanistica sulla città brasiliana di San Paolo incentrata sull’analisi della dinamiche abitative e del rapporto tra città formale e informale. L’interesse verso l’informalità mi ha portato ad indagare in maniera più ampia gli esiti delle interazioni tra le azioni degli abitanti e la forma della città, portandomi ad approfondire i temi della partecipazione e dell’auto-organizzazione spaziale.

 

Attualmente:

Dottorando in Architettura nel curricula “Progettazione urbana e territoriale”

Cultore della materia in Analisi del territorio e degli insediamenti (Corso di Studio Scienze dell’Architettura) dall’anno 2017

Collaboratore dell’unità di ricerca “ProjECTS, Environment, Cities, Territories in the South”

 

Abstract della ricerca:

La ricerca intende inserirsi nel filone di studi che, interpretando la città come un organismo complesso, impiegano il concetto di auto-organizzazione per spiegare i processi socio-spaziali che avvengono nei sistemi urbani. All’interno di questo quadro teorico è di interesse l’analisi dei rapporti che intercorrono tra la forma fisica delle città e la sua parte immateriale, con particolare attenzione verso le esigenze e le aspirazioni di chi vi abita. L’oggetto della ricerca è quindi lo studio dei contributi spontanei – svincolati da decisioni centralizzate – alla trasformazioni urbana, nei vari contesti in cui essi sono riscontrabili (che spaziano dalle stratificazioni delle città storiche, alla città informale, agli interventi autonomi delle reti di cittadini). L’analisi è finalizzata ad ottenere una maggiore comprensione di questi interventi e delle loro potenzialità, in rapporto ai problemi riscontrabili nella realtà urbana attuale e agli strumenti di gestione del territorio attualmente in uso. Particolare attenzione è rivolta verso la ricerca di regole innovative capaci di incentivare la capacità progettuale diffusa degli abitanti e permettere l’emergere di “ordini auto-organizzati”.

 

Key words:

self-organization, urban codes, informality, participatory planning

 

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