"Il DiDA deve la propria vitalità e capacità di impegno alle persone che lo formano e cioè agli abili studiosi, ricercatori, docenti, tecnici e amministrativi che operano quotidianamente nelle aule, nei laboratori, negli uffici.
L’impegno è quello di rendere più efficace, gratificante e felice questa profusione di energia con una comune collaborazione al progresso delle risorse, della qualità del lavoro e delle carriere, conscio che il rinnovamento passa necessariamente dalle opportunità che ogni iniziativa e ogni figura, a tutti i livelli, si trova ad avere davanti"
Con le elezioni del 4 settembre è stato nominato quale nuovo Direttore del DiDA il prof. Giuseppe De Luca, che è stato pienamente insediato il 1 Novembre 2020.
Il prof. De Luca ha sempre svolto l’attività di ricerca in ambiente accademico, integrandola di continuo con sperimentazioni operative e consulenze scientifiche svolte prevalentemente per conto di governi regionali e locali o agenzie di ricerca.
I principali campi di ricerca sono stati indirizzati allo studio delle forme e dei metodi della costruzione della decisione pubblica per il controllo, governo e monitoraggio delle trasformazioni spaziali.
I suoi interessi di ricerca negli ultimi anni si sono concentrati su tre questioni principali:
- come possiamo adattare l'attuale pianificazione spaziale, nelle sue pratiche regionali e locali, usando un approccio di governance cooperativa?
- come difendere l'identità storica della città europea nell'era della globalizzazione e della libera circolazione di capitali e persone?
- Una forma urbana codificante è ancora utile nell'era antropocenica?
Il nuovo impegno intrapeso oggi, si fonda sulle esperienze regresse e spingendoci a nuove riflessioni che sono riassunte nei sette punti del programma elettorale:
- La ripartenza;
- Internazionalizzazione;
- Consolidare il sistema dipartimentale;
- Innovazioni di sostegno alla ricerca;
- Per una “quarta” missione;
- Operare per progetti;
- Per il benessere degli studenti.
Questi, sono tutti punti incentrati sulla riflessione di un passato prossimo, catalizzati sull'emergenza e sull'utilizzo delle nuove competenze digitali, ma che, adesso, necessitano di un confronto, di uno scambio utile a creare nuove comunità consolidate sia sulla ordinarietà dell'Università che sull'esperienza pratica che il DiDA ha sviluppato in tutti questi anni.