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Santa Verdiana

Piazza Ghiberti n.27 – Tel. 055 2755181

Vi hanno sede i Corsi di laurea magistrale in Architettura del paesaggio LM-3 LM-69 e in Architettura(c.u) LM-4, il Centro Editoriale, aule e spazi dedicate allo studio.

Ospita il laboratori di Informatica (LIA), Fotografico (LFA), di Rilievo (LRA), di Building Information Modelling (LBIM), di Regional Design (LRD), di Tecnologie per l'Abitare Mediterraneo (LTAM), di Teatro/Architettura (LAT).

È sede inoltre delle Unità di Ricerca DM-SHS (Documentation and Managment of Small Historical Settlements), INN-LINKS-S (Local and Indigenous Knowledge Systems and Innovation).

Situato ai margini del quartiere di Santa Croce, il complesso dell’ex convento di Santa Verdiana occupa una parte dell’isolato compreso tra piazza Ghiberti, via dell’Agnolo e via Ferdinando Paolieri. Acquisito nel 1986 dall’Università degli Studi di Firenze ospita uno dei poli didattici della Scuola di Architettura. Negli anni successivi è stato sottoposto a radicali interventi di restauro e adeguamento, tesi a migliorarne l’aspetto funzionale e a ripristinare spazi e volumi di valore storico-architettonico compromessi dalla lunga destinazione a carcere.

La sua storia inizia nel 1395 da Niccolò Manetto di Buonagiunta, notaio e Cittadino fiorentino acquistò il monastero sede del palazzo del Padre generale dei Monaci vallombrosani per destinarlo alle monache dell'ordine. Cinque anni dopo, ultimati i lavori di adeguamento dell’edificio e di costruzione della chiesa, il convento fu intitolato a San Giovanni Gualberto e alla Beata Verdiana (una monaca vissuta per 34 anni nella prima metà del XIII secolo, in una cella murata in compagnia di due serpi) originaria di Castelfiorentino come lo stesso Buonagiunta.

Nel1460 fu ingrandito da Cosimo il Vecchio, il giardino fu circondato da mura e venne costruito il chiostro, ad arcate sorrette da pilastri ottagonali con capitelli a foglie d’acanto. A memoria di ciò, l’apposizione dello stemma mediceo sulla parete esterna di Via dell’Agnolo.

Le alterne vicende dei secoli successivi, culminarono con la definitiva soppressione del convento nel 1865 e la trasformazione in carcere femminile, destinazione che comportò l’adeguamento funzionale degli antichi ambienti.

Nel 1983, con la costruzione del nuovo stabilimento carcerario di Sollicciano, gli spazi di S.Verdiana vengono liberati e destinati alla Facoltà di Architettura.

da“ Le sedi storiche della Facoltà di Architettura” - Gabriella Orefice “ Il complesso di Santa Verdiana”- OCTAVO Franco Cantini Editore 1996

 

Ultimo aggiornamento

09.01.2024

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