MENU

Scuola Dottorale

Gianluca Buoncore

Gianluca Buoncore
gianluca.buoncore(AT)unifi.it

dottorato 
Architettura, progetto, conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale

curriculum 
Progettazione Architettonica e Urbana

ciclo
XXXVI


Dottorando in progettazione Architettonica e Urbana. Si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università di Firenze, dove si laurea con lode discutendo una tesi in progettazione architettonica dal titolo LUX CAVAT LAPIDEM. Centro di ricerca archeologica per la religione etrusca. Dal 2018 al 2021 svolge presso il DIDA attività di borsista e assegnista di ricerca. Dal 2011 è collaboratore alla didattica e poi cultore della materia nel corso di progettazione architettonica del Prof. Fabio Capanni.

È membro del comitato editoriale di in_bo, rivista scientifica internazionale dell’Università di Bologna. Ha collaborato all'allestimento di mostre per la Galleria dell'Architettura Italiana e il DIDA e partecipa come capogruppo e progettista a concorsi di architettura nazionali e internazionali. 

Particolare interesse per la rappresentazione del progetto architettonico, tramite disegno e modelli tridimensionali, quali strumenti di ricerca e controllo progettuale, per indagare i rapporti tra comunicazione visiva e progetto architettonico.

Interessi scientifici

Si occupa di architettura sacra nel ‘900 italiano con particolare interesse ai rapporti tra forme spaziali, struttura e luce naturale.

Titolo della Tesi

Il potere emotivo delle forme costruite. L’architettura sacra in Giuseppe Vaccaro

Tutor

Prof. Fabio Capanni

Abstract

L’opera di Giuseppe Vaccaro percorre un intero cinquantennio, confrontandosi con gli stravolgimenti che il Movimento Moderno, le due Guerre Mondiali e il Concilio Vaticano II hanno portato all’architettura sacra. È possibile rintracciare alcuni elementi trasversali che ricorrono: lo studio della facciata, tra disegni marmorei e facciate d’ombra; il rapporto tra struttura e luce naturale; la pianta basilicale reinterpretata in rapporto a strutture e spazialità contemporanee; la reinterpretazione dei caratteri tipologici dell’architettura sacra italiana. A 60 anni dal Concilio Vaticano II è forse opportuno riguardare la produzione architettonica, progettata e costruita, di un architetto che vive a pieno il XX secolo cercando di tracciarne un profilo e andando a studiare elementi utili a comprendere, dal suo punto di vista, l’evoluzione dello spazio sacro relativamente a tematiche quali tipologia, rapporti spaziali, struttura, luce naturale, rapporto con la storia.

Cookie

I cookie di questo sito servono al suo corretto funzionamento e non raccolgono alcuna tua informazione personale. Se navighi su di esso accetti la loro presenza.  Maggiori informazioni